Un trend proteico

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L’interesse dei consumatori per le proteine del latte è forse la più importante tendenza di mercato nel settore alimentare di questo secolo. Solo 30-40 anni fa le caseine erano solo un valore tecnologico per la caseificazione. Il siero (con le sue proteine) era addirittura utilizzato soprattutto per l’alimentazione animale. Oggi caseine e sieroproteine sono tra gli ingredienti più importanti e ricercati per l’alimentazione umana. Una valorizzazione commerciale e nutrizionale cominciata a inizio secolo, in espansione da 15 anni e destinata a crescere per molti anni ancora.

Il settore lattiero-caseario ha già capitalizzato questa “passione” per le proteine di latte e siero con l’introduzione sul mercato di variegati prodotti (alto)proteici. Tuttavia, le scelte di acquisto di gran parte dei consumatori appaiono guidate più dalla quantità che dalla qualità delle proteine presenti in questi prodotti. Nulla di sorprendente, considerata la capacità di un comune consumatore di comprendere e interpretare, soprattutto da un punto di vista nutrizionale, qualcosa che vada molto oltre la quantità di un nutriente o di un ingrediente indicata in etichetta.

Sorprende invece che la qualità nutrizionale e funzionale delle proteine del latte non faccia ancora parte integrante del marketing delle aziende lattiero-casearie. Proprietà non pienamente sfruttate per valorizzare (al meglio) il grande valore biologico delle proteine del latte, rispetto per esempio a quelle vegetali. Di fatto, questo tipo di comunicazione rimane oggi indirizzata a una fascia ristretta di consumatori che da tempo apprezza (e paga) queste caratteristiche per la nutrizione personalizzata in ambito sportivo o medico. 

Forse è giunto il tempo per cambiare e adottare nuove strategie comunicative per una platea sempre più ampia di consumatori di prodotti “high pro”. Sfruttando anche un momento in cui la crescita del mercato delle “alternative” (non animali) a latte e derivati non ha più lo slancio di un tempo.

Con l’emergere di indicazioni sempre più concrete e dimostrate, si stanno poi delineando nuovi possibili benefici delle proteine del latte. La recente indicazione della Food and Drug Administration che consente ai produttori di yogurt di evidenziarne il potenziale nel ridurre il rischio di diabete è un importante segnale. Effetto ascrivibile anche alle proteine di questo prodotto fermentato. Nel prossimo futuro, sarà quindi plausibile attenderci l’arrivo di una nuova generazione di prodotti lattiero-caseari con specifici benefici per la salute. E un’ulteriore crescita della loro domanda. Per non trovarsi impreparati, anche la comunicazione dovrà perciò evolversi, implementando un linguaggio adatto a fasce ampie di consumatori. Per questo, anche la qualità del marketing sarà un fattore chiave per il loro successo.

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