Un aumento complessivo delle vendite del 2,38% grazie alla crescita dell’export e una produzione di 5.212.103 forme. “L’anno scorso ipotizzammo un buon riposizionamento del valore del Grana Padano DOP, ma non avevamo azzardato di raggiungere i livelli senza precedenti toccati nel secondo semestre 2022 – ha detto Renato Zaghini, presidente del consorzio di tutela. – Significativa in particolare la spinta del grattugiato, soprattutto all’estero, cresciuto complessivamente del 10,2%”.
A fronte di un -0,43% della produzione, si è registrato un +24% del valore della produzione attestatosi a 1,7 miliardi di euro franco partenza magazzini e un +26% al consumo con 3,2 miliardi di euro.
Nel 2022 il 65,30% della produzione di 5.212.103 forme si è concentrata nella cooperazione, rispetto quindi al 34,70% dell’industria casearia.
A livello provinciale la situazione produttiva è mostrata nella tabella qui sotto
Province | Numero di forme prodotte | % sul totale annuo |
Mantova | 1.555.193 in 28 caseifici | 29,84% |
Brescia | 1.187.393 in 29 caseifici | 22,78% |
Cremona | 915.275 in 9 caseifici | 17,56% |
Piacenza | 592.325 in 20 caseifici | 11,36% |
Veneto | 566.182 in 25 caseifici | 10,86% (14,26%) * |
Trento | 134.948 in 18 caseifici | 2,59% |
Bergamo | 112.403 in 3 caseifici | 2,16% |
Lodi | 93.310 in 4 caseifici | 1,79% |
Cuneo | 40.712 in 3 caseifici | 0,78% |
Pavia | 14.362 in 2 caseifici | 0,28% |
Totale forme | 5.212.103 | 100,00% |
*Percentuale ottenuta se si conteggia la produzione ottenuta con latte veneto fuori dalla regione
Sul fronte dei consumi nazionali, i supermercati con il 63,4% sono il canale di vendita più significativo. Seguono i discount con il 14,9%, le superettes – punti vendita sino a 400 mq – con 11,9% e gli ipermercati con il 9,8%.
Export
L’export è salito del 6,19% a 2.363.706 forme, con 1.960.523 forme commercializzate complessivamente in Europa, e oggi vale il 47% del totale delle forme marchiate.
Mercato leader si conferma la Germania, con 585.339 forme (+1,33%), davanti alla Francia con 279.250 forme (+11,44%). A 205.010 forme vi sono i Paesi del Benelux – Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo – con un +9,29%. Seguono Stati Uniti con 174.886 forme, +2,98%, Svizzera con 138.524 e + 2,14%, Spagna con 134.693 e +8,47%, Regno Unito con 134.122 forme e un +6,54% confortante dopo l’impatto complesso della Brexit. Chiudono la classifica l’Austria con 78.707 e + 3,66%, il Canada con 71.767 forme e la miglior performance pari al 12,98%, davanti alla Svezia con 62.159 forme e +2,03.
Export nel 2022
N. | Paese | Numero forme | Variazione % |
1° | Germania | 585.339 | +1,33% |
2° | Francia | 279.250 | +11,44% |
3° | Belgio, Olanda, Lussemburgo | 205.010 | +9,29% |
4° | Stati Uniti | 174.886 | +2,98% |
5° | Svizzera | 138.524 | +2,14% |
6° | Spagna | 134.693 | + 8,47% |
7° | Regno unito | 134.122 | + 6,54% |
8° | Austria | 78.707 | + 3,66% |
9° | Canada | 71.767 | + 12,98% |
10° | Svezia | 62.159 | + 2,03% |