Spunti dal Dairy Tech Summit

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Il 6 dicembre si è svolto a Piacenza Expo il “Dairy Tech Summit”, il convegno focalizzato su tre aspetti determinanti per il futuro dell’industria lattiero-casearia: digitalizzazione, automazione e sostenibilità. Fattori chiave per ottimizzare i processi produttivi, rendere la filiera più competitiva e in grado di rispondere alle crescenti esigenze di qualità e sicurezza dei prodotti lattiero-caseari. Durante il convegno sono state discusse le nuove tecnologie in grado di monitorare, automatizzare e ottimizzare i processi produttivi secondo i criteri dell’Industria 4.0. 

L’intervento della prof.ssa Laura Piazza, docente di Scienze e Tecnologie Alimentari presso l’Università degli Studi di Milano e membro del SUPER (Sustainable Process Engineering Research) Team del Politecnico di Milano, ha evidenziato i driver che attualmente guidano la “digital transformation” nell’industria alimentare italiana. Una trasformazione che, come illustrato anche dal dott. Marco Menegon, tecnologo alimentare dell’Università degli Studi di Milano, richiede la conoscenza delle potenzialità e delle criticità di questo cambiamento per poter implementare con successo le soluzioni digitali nell’industria lattiero-casearia.

Con l’intervento dell’ing. Marcello Maria Bozzini, anch’egli facente parte del SUPER Team-Politecnico di Milano, il convegno ha rivolto l’attenzione all’ottimizzazione dei processi attraverso tecnologie emergenti che guideranno l’innovazione digitale nel prossimo futuro, come il digital twin. Un modello virtuale che utilizza i dati digitali per simulare il ciclo di vita di un prodotto e che funziona anche senza il sistema produttivo controllato. Una tecnologia che incorpora molti dei capisaldi della “digital transformation”: Big Data, Intelligenza Artificiale e Internet of Things. Come affermato dall’ing. Bozzini, l’applicazione di queste metodologie consente di monitorare la qualità del prodotto, migliorare in tempo reale i consumi del processo e minimizzare il rischio di errore umano nel settore lattiero-caseario.

In questo comparto industriale, cresce anche l’importanza dell’automazione del processo, che oggi può essere declinata in molteplici soluzioni, da semplici ad avanzate. Tuttavia, come spiegato dal dott. Giuseppe Arienti, uno dei massimi esperti in impiantistica lattiero-casearia, gli investimenti in automazione richiedono un ruolo maggiormente attivo e consapevole delle aziende nella definizione delle soluzioni di automazione più confacenti alle esigenze delle diverse produzioni lattiero-casearie. 

Le tecnologie digitali saranno, inoltre, fondamentali anche per perseguire un obiettivo di riduzione dell’impatto ambientale, ottimizzando le risorse idriche ed energetiche. Da tempo, la sostenibilità per l’industria lattiero-casearia non è un’opzione ma un indirizzo di sviluppo strategico e obbligato. Un tema affrontato con l’intervento del prof. Germano Mucchetti, già Ordinario di Scienze e Tecnologie Alimentari presso l’Università di Parma, con riferimento all’industria dei formaggi a pasta filata freschi. Un settore produttivo che deve confrontarsi con consumi idrici ed energetici superiori ad altre filiere casearie. Le tecnologie di processo delineate dal prof. Mucchetti per affrontare queste sfide dovranno comunque coniugare la sostenibilità con la qualità, sicurezza e durabilità del prodotto finito.

Nell’ultima relazione del “Dairy Tech Summit”, l’ing. Giovanni Alfieri, Automation Team Leader South Europe di Tetra Pak®, ha illustrato PlantMaster, una soluzione verticale di automazione in grado di coprire ogni aspetto produttivo, dal controllo di processo alla supervisione dei sistemi, fino alla reportistica e alla schedulazione delle produzioni, nonché l’interazione con ERP di fabbrica, rispettando i più alti requisiti di cybersecurity. 

A conclusione del convegno, il prof. Ivano De Noni, direttore tecnico de Il Latte, ha ribadito come digitalizzazione, automazione e sostenibilità siano aspetti dirimenti per un’industria lattiero-casearia più resiliente e capace di rispondere efficacemente alle sfide poste da un mercato sempre più competitivo e da una crescente domanda di prodotti lattiero-caseari innovativi. Uno scenario che implica sempre più l’integrazione di digitalizzazione, automazione e robotica. Un approccio che è in parte già nella pratica dell’industria lattiero-casearia, ma che per essere completamente efficace dovrà ancora affrontare limiti e sfide legati a: scarsa conoscenza delle tecnologie digitali, dei benefici ottenibili, e delle competenze e abilità necessarie per la “digital transformation”; insufficiente capacità di comprendere, estrapolare e utilizzare i Big Data; problematiche di interscambiabilità e cybersicurezza degli stessi dati; e, infine, carenza o mancanza di interoperabilità tra i diversi sistemi digitali e di automazione. 

Nonostante questo, come concluso dal prof. De Noni, l’industria lattiero-casearia sta vivendo un inevitabile momento di trasformazione guidato dall’adozione di strumenti e metodologie dell’industria 4.0. Un’evoluzione che richiede automazione e tecnologie digitali, ma soprattutto collaborazione e coordinamento tra gli attori della filiera lattiero-casearia. Con questa prospettiva è nato il “Dairy Tech Summit”.