Ottime performance per il Provolone Valpadana DOP, nonostante il periodo incerto.
Secondo dati diffusi dal consorzio, il Provolone Valpadana DOP è oggi il 7° formaggio a marchio per produzione certificata e valore alla produzione e al consumo.
Nel 2021, la percentuale del latte caseificato a Provolone Valpadana Dop ha guadagnato l’1% rispetto all’anno precedente. Sulla scia dell’andamento positivo delle annate precedenti, la sua produzione ha superato abbondantemente le 7.400 tonnellate.
Nel periodo gennaio/novembre 2021 l’export della voce doganale “Provolone”, che comprende anche il Provolone Valpadana, ha registrato un incremento del +20%, avvicinandosi al record storico delle 7.800 tonnellate di prodotto esportate.
Il commento del presidente
“Le ragioni di tale successo – afferma il presidente del consorzio Libero Stradiotti – risiedono anche nel fatto che sempre più attenzione viene dedicata ai temi della sostenibilità e alle dinamiche ambientali, sempre più oggetto di approfondimenti e studio.
A cominciare dall’impiego del suolo nel rispetto dei nuovi obiettivi climatici fissati dalla UE per il 2030, in cui il consorzio esprimerà il proprio impegno, attraverso i propri associati, azioni che andranno a bilanciare le emissioni con un equivalente assorbimento di CO2 dall’atmosfera, operando per migliorare alimentazione e benessere animale.
L’attenzione sarà concentrata, quindi, su una riduzione significativa dell’uso di pesticidi chimici, fertilizzanti e antibiotici ed un maggiore ricorso a pratiche sostenibili: agricoltura di precisione, biologica, agroecologia e agrosilvicoltura.
Dare vigore alla strategia “dal produttore al consumatore” per un sistema alimentare sostenibile, volto a ridurre l’impatto ambientale delle produzioni, intervenendo in tutte le fasi del ciclo di vita del prodotto, sarà il percorso virtuoso che il Consorzio continuerà a sollecitare presso i propri associati ed in accordo con istituti di ricerca ed università.
Il consorzio, quindi, manterrà alta l’attenzione per cogliere le sensibilità insorgenti e tramutarle in progetti utili a rendere il futuro dei nostri figli e nipoti, che saranno i consumatori di domani, più consapevoli nelle scelte alimentari che valorizzino non solo il territorio ma anche le caratteristiche nutrizionali dei prodotti della nostra terra.”