La lattoperossidasi (LPO), che riscuote interesse da quando sono note le proprietà antimicrobiche del sistema LPO, potrebbe essere ottenuta semplicemente dal siero tramite immobilizzazione usando una resina a scambio cationico di SP sefarosio. Questo studio ha valutato l’efficienza di immobilizzazione di LPO su due tipi di sefarosio: SP-Sepharose Fast Flow (SPFF) e SP-Sepharose Big Beads (SPBB). È stata osservata anche la rimanente attività LPO, espressa in percentuale, in diversi situazioni di conservazione. La lattoperossidasi è stata ottenuta via SPFF da siero proveniente dalla coagulazione di latte vaccino scremato. Per analizzare la resistenza dell’attività enzimatica, la LPO immobilizzata è stata conservata in acqua, in tampone fosfato, latte e siero a 10°C, e la sua attività è stata monitorata per 10 giorni. I risultati hanno indicato che è possibile purificare la LPO da siero e che con il metodo elettroforetico si rileva un’unica banda. La lattoperossidasi ottenuta (35 U/mL) rimaneva legata su sefarosio sia SPFF sia SPBB con varia efficienza: la massima efficienza di immobilizzazione si otteneva con 0,6 g SP-FF e 0,9 g SP-BB. Se conservata in siero, la LPO immobilizzata conservava la sua attività per 5 giorni. Gli autori dello studio hanno concluso che il siero può essere usato come fonte per ottenere lattoperossidasi e anche per la sua conservazione in forma attiva.
Bibliografia
Dwi Novrina Nawangsari et al. Dept of Food Technology, Diponegoro University, Samarang (Indonesia); Int. Journal Dairy Sci. 2013. DOI: 10.3923/ijds.2013.