L’Assemblea dei soci del Consorzio di tutela del Pecorino Romano DOP ha dato il nullaosta alle proposte di modifica del disciplinare per includere tre nuovi tipi di Pecorino Romano: extra, riserva e di montagna. Le modifiche, che erano state approvate dal Cda del Consorzio a novembre scorso, saranno ora sottoposte al parere del ministero dell’Agricoltura prima e dell’Unione Europea dopo.
Le new entry
«Iniziamo quest’anno con una sfida importante e avvincente: affiancare al nostro tradizionale prodotto tre tipi di Pecorino Romano, che del formaggio originale conservano tutta la tradizione e l’identità affinandone però il gusto – ha commentato il presidente del Consorzio Salvatore Palitta. – Vogliamo che il nostro Pecorino Romano diventi anche un ricercato ed elegante prodotto da tavola, da aperitivo o un sano spuntino per i bambini. Sono molto soddisfatto dei lavori di oggi: le modifiche approvate ci consentiranno di procedere su questa strada con le tutele e le direttive necessarie a garantire il miglior prodotto possibile».
Nello specifico, il Pecorino Romano “extra” avrà un basso tenore di sale (non superiore al 3,5% di componente salina), la versione “riserva” una stagionatura di almeno 14 mesi (saranno poi applicati bollini supplementari da 18-20-24-30 mesi in base al livello di maturazione a cui si vorrà portare il prodotto) mentre il Pecorino di “Montagna” conforme al decreto MiPaaf 26 luglio 2017 recante “Disposizioni nazionali per l’attuazione del regolamento (UE) n. 1151/2012 e del regolamento delegato (UE) n. 665/2014 sulle condizioni di utilizzo dell’indicazione facoltativa di qualità «prodotto di montagna» (allevamento al di sopra dei 600 metri, lavorazioni in ambito territoriale fatte al massimo a 10 chilometri dal limite altimetrico).
Il consorzio intende così segmentare e differenziare il formaggio, promuovendone l’affermazione in mercati completamente nuovi o ancora solo parzialmente esplorati, prediligendo “le vendite per le tavole rispetto ai segmenti prettamente industriali”.