In una risoluzione non vincolante votata martedì, un gruppo di parlamentari UE ha ribadito il sostegno all’introduzione dell’etichettatura obbligatoria del Paese di origine per prodotti quali carne e latte. La proposta di risoluzione ribadisce la posizione del Parlamento a favore di un’etichettatura obbligatoria del Paese d’origine o del luogo di provenienza delle carni usate in alimenti trasformati. I deputati aggiungono che tale etichettatura dovrebbe essere resa obbligatoria per:
- la carne diversa da quella bovina, suina, ovina e caprina e pollame;
- il latte anche per quello utilizzato come ingrediente di prodotti lattiero-caseari;
- i prodotti alimentari non trasformati;
- prodotti a singolo ingrediente;
- ingredienti che compongono più del 50% di un alimento.
I deputati sottolineano inoltre come secondo un sondaggio Eurobarometro del 2013:
- l’84% dei cittadini europei ritiene necessario che sia indicata la provenienza del latte in etichetta;
- l’88% considera l’etichettatura di origine necessaria per la carne (diversa da quella di manzo, suina, ovina, caprina e pollame, perché tale obbligo è già in essere), e
- oltre il 90% considera tale etichettatura importante per gli alimenti trasformati.
I parlamentari sottolineano infine che “l’indicazione obbligatoria dell’origine del latte, venduto come tale o come ingrediente di prodotti lattiero-caseari, è una misura utile per proteggere la qualità dei prodotti lattiero-caseari, combattere le frodi alimentari e salvaguardare l’occupazione in un settore che sta attraversando una grave crisi”.
I parlamentari non hanno risparmiato critiche alla Commissione, lamentando tra l’altro che uno schema volontario (caldeggiato dalla Commissione in un report) potrebbe portare a varietà di schemi che potrebbe confondere i consumatori. La proposta di risoluzione sarà messa ai voti nella sessione plenaria di aprile o maggio.