Oltre ai dazi si riapre anche il fronte USA dei nomi generici

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L’US Dairy Export Council (USDEC), la National Milk Producers Federation (NMPF) e il Consortium for Common Food Names (CCFN) hanno plaudito alla riproposizione del Safeguarding American Food and Export Trade Yields (SAFETY) Act.

Presentata il 2 aprile al Senato e alla Camera, la legislazione bipartisan incaricherebbe l’USDA di collaborare con il Rappresentante per il commercio degli Stati Uniti (USTR) per dare priorità alla protezione di quelli che gli statunitensi reputano termini generici – come “Parmesan” e “Bologna” – nei negoziati commerciali internazionali.

“Per anni, molti Paesi stranieri hanno ceduto alle pressioni dell’UE, che ha voluto sfruttare le norme sulle indicazioni geografiche per confiscare termini generici di alimenti e bevande che i produttori americani e stranieri del nuovo mondo hanno usato per generazioni”, ha dichiarato Jaime Castaneda, direttore esecutivo del CCFN. “Questa mancanza di azione è costata ai produttori statunitensi troppo e per troppo tempo. Il Safeguarding American Food and Export Trade Yields Act è un passo fondamentale per garantire che i produttori americani possano contare sul loro governo per stabilire una politica di equità nel mercato globale”.

Secondo la nota di USDEC, infatti, “Dal 2009, l’UE ha usato i negoziati commerciali e le norme sulle indicazioni geografiche (IG) per permettere ai suoi produttori di appropriarsi dei termini generici, monopolizzando di fatto determinati alimenti in mercati specifici. Per gli agricoltori e i produttori americani, ciò ha comportato la perdita di opportunità commerciali all’estero e costose battaglie a livello nazionale. Negli ultimi anni, l’UE ha intensificato questa campagna, costringendo i Paesi terzi ad adottare le norme UE sulle IG nell’ambito dei negoziati commerciali”.

“Quando l’UE limita la nostra capacità di commercializzare e vendere i nostri formaggi come ‘Parmesan’, ‘feta’ e ‘asiago’, ciò comporta una perdita per i produttori lattiero-caseari statunitensi di mercati e consumatori conquistati nel corso degli anni”, ha commentato Krysta Harden, presidente e CEO di USDEC. “È ora che il governo statunitense adotti un approccio più proattivo per affrontare questa sfida. Una nuova enfasi sulla protezione delle denominazioni generiche, in particolare il SAFETY Act, garantirà ai nostri produttori di competere sempre più alla pari in tutto il mondo”.

Modificando l’Agricultural Trade Act del 1978, la legge definisce le “denominazioni generiche” e impone all’USDA di collaborare con l’USTR per difendere proattivamente questi termini nei mercati di esportazione. Presentato originariamente nel maggio 2023, il disegno di legge rappresenta il primo tentativo di legge sui termini generici in agricoltura.

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