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Il FAO Dairy Price Index ha registrato una media di 136,3 punti a settembre, +5,0 punti (3,8%) rispetto ad agosto e +24,3 punti (21,7%) rispetto al valore corrispondente di un anno fa. I prezzi più alti di tutti i prodotti lattiero-caseari hanno determinato il rialzo dell’indice. Vi ha contribuito soprattutto il rafforzamento delle quotazioni delle polveri di latte intero a causa della forte domanda asiatica, nonostante la produzione di latte stagionalmente più elevata in Oceania.
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I prezzi del latte scremato in polvere sono aumentati a causa delle limitate disponibilità per l’esportazione imputabili a scorte di latte ridotte e a robusti acquisti nazionali in Europa occidentale. Nel frattempo, i prezzi mondiali del burro sono aumentati per l’undicesimo mese consecutivo, sostenuti da una solida domanda di import e interna, scorte ridotte e limitati approvvigionamenti di latte in Europa occidentale. Anche i prezzi mondiali del formaggio sono cresciuti, riflettendo la forte domanda globale e le limitate disponibilità esportabili da parte dell’Europa occidentale, in cui la produzione di latte è stagionalmente più bassa.
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