Lo scorso anno per il Grana Padano l’export è aumentato anno su anno del 4,38%, per un corrispettivo di 2.051.125 forme totali.
Sul risultato finale hanno comunque pesato i dazi USA: dopo l’accelerazione delle spedizioni di Grana Padano Dop (come porzionato e grattugiato) negli USA nel bimestre precedente (cioè prima dell’entrata in vigore delle misure protezionistiche) a novembre 2019 le esportazioni nel Paese sono crollate del 51%. Decurtato, tuttavia, di questa percentuale negativa relativa al mercato statunitense USA, che connota al ribasso il dato di novembre (- 1,18%), l’export del Grana Padano ha messo a segno un incremento del 2,8%.
Germania, sbocco di elezione
Secondo elaborazioni del Consorzio di tutela del Grana Padano su dati Istat, il primo Paese importatore è stato la Germania con una crescita di quasi il 5%, pari a 500mila forme. Sul secondo gradino del podio si è posizionata la Francia con oltre 230mila forme e un incremento del 4,5%. Terzi gli USA, con quasi 168mila forme l’anno e un rialzo del 9% rispetto al 2018.
Il Regno Unito ha importato oltre 132mila forme con un aumento superiore al 5%, la Svizzera 124mila forme, dato quasi analogo a quello spagnolo. In sofferenza il Canada che ha perso il 15% delle spedizioni in relazione al meccanismo dell’accordo Ceta.