Cresce la produzione del Parmigiano Reggiano “di montagna”

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Nel 2023 la produzione degli 83 caseifici di montagna (sui 292 consorziati) ha superato le 861.000 forme di Parmigiano Reggiano, con un aumento del +11% rispetto al 2016, anno in cui il consorzio ha deciso di introdurre tale indicazione facoltativa di qualità (reg. delegato UE 665 del 2014). Nel 2022, invece, la produzione ammontava a 228.000 forme (+28% sul 2016). In crescita infine anche la produzione di latte dello scorso anno, con oltre 419.000 tonnellate (+9,3% sul 2016).

Questi i dati appena diffusi dal consorzio che sottolinea anche come questo abbia avuto un positivo effetto sull’abbandono anche economico di tali zone. Nel decennio 2000-2010, infatti, nei territori di montagna della zona di origine hanno chiuso 60 caseifici mentre la produzione di latte è scesa del 10%. Nel 2014 l’avvio del Piano di Regolazione Offerta ha azzerato tale deficit che, tra le altre misure, ha previsto sia sconti specifici per produttori e caseifici situati in zone di montagna, sia il bacino “montagna” per le quote latte.

Nel 2023, dunque, più del 21% della produzione totale si è concentrata negli 83 caseifici di montagna sparsi tra le province di Parma, Reggio Emilia, Modena e Bologna a sinistra del fiume Reno, che impiegano oltre 800 allevatori.
Ciò ha reso possibile il mantenimento dell’agricoltura in zone altrimenti abbandonate e ha contribuito allo sviluppo di una società modernamente agricola e di un paesaggio riconoscibile e apprezzato sia dai suoi abitanti, sia dal circuito del turismo di qualità.
Altro segnale positivo è rappresentato dai cambiamenti generazionali all’interno dei caseifici: l’età media dei produttori si è abbassata dai 57 anni di media prima del 2016 ai 30-40 di oggi.

Un ufficio negli USA per meglio presidiare il mercato

La presentazione dei dati è avvenuta in un momento particolare per il Consorzio: il 27 luglio ha infatti festeggiato i 90 anni della fondazione.

Il consorzio ha scelto proprio tale giorno per sancire l’apertura dell’ufficio (corporation) negli Stati Uniti, primo mercato estero della Dop. Questo grazie alla collaborazione dello Studio Tarter Krinsky & Drogin per gli aspetti legali USA, dello Studio Funaro & Co. per gli aspetti fiscali USA, e dello Studio Bird & Bird per gli aspetti legali e fiscali crossborder.

Ciò assicurerà al consorzio una maggiore efficacia nelle operazioni di promozione e di tutela nel mercato a stelle e strisce.