Per Caglio Bellucci, da sempre questo coadiuvante tecnologico rappresenta il cardine su cui si concentrano un’esperienza quasi centennale e la continua ricerca
Il caglio è il core business di Caglio Bellucci, come si evince facilmente anche dal nome. Da sempre infatti rappresenta l’indiscusso prodotto cardine in cui si concentrano una lunga esperienza e una ricerca aziendale volta a garantire un prodotto 100% naturale, senza conservanti o additivi aggiunti e con prestazioni costanti al variare dei lotti e del tempo.
Un modo per offrire agli operatori del settore la possibilità di produrre qualità in modo sicuro. Ma facciamo un po’ di storia. Correva l’anno 1938, quando Irmo Bellucci iniziava la sua avventura imprenditoriale in un locale accanto alla sua abitazione. L’idea era quella di fornire un nuovo supporto agli operatori del settore lattiero-caseario, in cui operava già da diversi anni. I risultati positivi arrivano fin da subito sull’onda dell’espansione del settore e l’azienda si apre a un servizio generalizzato nel trattamento del latte: dalla mungitura alla trasformazione. In breve tempo il fondatore intuisce la necessità di investire e specializzarsi nella produzione di caglio, per fornire un coadiuvante tecnologico migliore di quello in commercio fino a quel momento.
Nasce così Caglio Bellucci, che si propone come partner dei caseifici che vogliono ottenere prodotti di qualità, perfezionati in termini di continuità di concentrazione e purezza. Oggi il contesto economico è profondamente mutato, così come le conoscenze tecniche e le abitudini alimentari della popolazione. Anche Caglio Bellucci si è profondamente trasformata grazie ai continui miglioramenti resi possibili da tecnologia, pratica e ricerca. L’azienda moderna opera in strutture e con impianti appositamente realizzati per garantire i più elevati parametri di qualità, tracciabilità del prodotto e ottimizzazione del lavoro. La produzione è costantemente coadiuvata da controlli e analisi effettuati nei laboratori interni, dove chimici e biologi verificano il prodotto e testano nuove possibilità di miglioramento. Ma restano alla base dell’attività i principi fondamentali del lavoro del fondatore: minuziosa ricerca della qualità, utilizzo di semplici elementi naturali, costanza delle performance nel tempo. Forte di un team preparato, Caglio Bellucci offre ai clienti un binomio tra esperienza e tecnologia che collima con quello che da sempre è suo obiettivo primario: la qualità di prodotto.
Caglio in polvere
Il caglio in polvere è ottenuto a partire da un estratto liquido non diluito, per effetto della precipitazione della proteina enzimatica mediante aggiunta di sale seguita dall’essiccamento lento a bassa temperatura e dall’aggiunta di NaCl. La sua stabilità deriva dalla composizione, che prevede una quantità di NaCl pari al 95% come minimo.
Il caglio in polvere Bellucci è disponibile in diverse tipologie, differenziate per poter produrre formaggi freschi (cagli a bassa concentrazione), formaggi da stagionare (cagli maggiormente concentrati) e per produzioni di tipo biologico.
Caglio in pasta di capretto
Soprattutto di capretto o agnello, il caglio in pasta è la più antica forma di caglio animale. Non è sottoposto a estrazione per macerazione. L’abomaso di animali lattanti è messo a contatto con sale secco, alternando strati di tessuti animali con strati di sale. Terminata questa fase, gli stomaci vengono triturati più o meno finemente e conservati in barili con l’aggiunta di NaCl.
Prima dell’uso il caglio deve essere idratato con acqua e filtrato per eliminare le impurità. L’ingrediente è ideale nella produzione di formaggi da piccanti (pasta filtrata) a molto piccanti (pasta tradizionale).
Caglio liquido
La materia prima del caglio liquido è ottenuta per macerazione in salamoia acida dei tessuti di abomaso congelati e triturati.
L’estratto grezzo subisce una prima purificazione attraverso decantazione e/o filtrazione. L’attività coagulante è quindi regolata per addizione di soluzione salina, miscelazione con altri prodotti o ultrafiltrazione. Visto il contenuto di sale che varia dal 17 al 19% circa, il caglio liquido è addizionato di sodio benzoato in percentuali inferiori allo 0,5% (quantità inferiore alla metà della quota prevista dalla soglia di legge) e usato come conservante per garantire una prolungata stabilità microbiologica. Le diverse tipologie di caglio in forma liquida sono poi miscelate per coprire le diverse necessità produttive: produzione di formaggi a lunga stagionatura (tipo P1150) con titoli molto alti; formaggi a media stagionatura (tipo P, E, F) con titoli bassi e alta percentuale di chimosina; formaggi a breve stagionatura (tipo C, L, S) con titoli bassi e alta percentuale di pepsina.