Positivo il 2023 per il latte veneto

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I dati AGEA sulle consegne di latte in Veneto, indicano per il 2023 un piccolo aumento (+0,5%), appena sopra le 1,2 milioni di tonnellate, in controtendenza con il dato nazionale (-0,8%). La quota veneta sale così al 9,3% sul totale nazionale.

Le province venete che hanno migliorato la produzione sono state: Padova (+3,8%) e Venezia (+4%). Stabili Verona e Rovigo, mentre sono in leggero calo Vicenza (-0,4%), Belluno (-0,8%) e Treviso (-1,1%). Vicenza e Verona rimangono le province leader con oltre la metà della produzione (quasi 700mila tonnellate).

Dal Grana Padano…

La gran parte del latte di origine veneta viene trasformata in prodotti casearie e ben oltre la metà in formaggi a IG come il Grana Padano che assorbe circa 1/3 del latte prodotto in Veneto. La DOP complessivamente ha prodotto oltre 5,4 milioni di forme (+4,7%), pari a 2,1 milioni di q (+4,8%), grazie soprattutto alla maggior produzione nei primi due quadrimestri, riprendendo la crescita ferma dal 2020. Il Veneto, con 25 caseifici (tenendo conto anche del latte veneto lavorato fuori regione), ha caseificato il 14,9% delle forme, migliorando la propria quota, pari a 812mila forme (quasi 70mila in più), di cui 597mila da caseifici veneti (10,9%). La produzione è concentrata principalmente nelle province di Vicenza (6,4% del totale nazionale), pari a oltre la metà, a seguire Padova e Verona.

Nel complesso, le vendite a volume di Grana Padano in Italia hanno tenuto (+0,7%) nonostante la crescita dei prezzi (+8,9%), facendo risultare un prezzo medio al consumo di 14,7 €/kg. Il Grana Padano è stato venduto in forme per il 60%, grattugiato per il 27,1%, in pezzi per l’8,5% e bocconcini e scaglie per il resto (4,4%). Il 48,4% della produzione del Grana è esportata (quasi 2,4 milioni di forme, +6,5%) verso l’Europa per l’83% (+6,9%), di cui in Germania con 599mila forme (+5,5%), segue la Francia con 293mila (+7,4%), il Benelux con 211mila (+3,5%). Sale ancora la Spagna (+9,2%) che supera il Regno Unito (140mila, +4,6%). Si alza anche l’export verso gli USA (195mila, +11,5%), meno la Svizzera con 142mila (+2,4%).

… agli altri formaggi IG

La produzione veneta di Asiago (Pressato e d’Allevo) è rimasta sui livelli del 2022 (circa 1,42 milioni di forme), mentre a livello di DOP totale si arriva a 1,51 milioni (considerando anche la produzione trentina). Un certo calo produttivo è da imputare all’Asiago Pressato (-4,3%), che si ferma a 1,2 milioni di forme in Veneto. Mentre il d’Allevo cresce del 21,5%, arrivando a 214mila forme. Sul fronte economico, la media annuale del Pressato è stata di 7,4 €/kg (+13%), grazie soprattutto alle quotazioni sopra la media del primo semestre. Nonostante l’incremento produttivo è cresciuta anche la quotazione media dell’Allevo del 16,5%, pari a 8,7 €/kg.

Rallenta ancora la produzione del Montasio, il cui numero di forme si ferma a 772mila (-1,2%). La quota veneta pesa per il 45%, circa 350mila forme. Sono calate anche le vendite che si sono fermate a 761mila forme, con un rialzo del 4,6% delle scorte. La minor produzione ha favorito l’aumento delle quotazioni che, per il 90 gg, ha fatto segnare una media annua di 8,8 €/kg (+13,3%), per il 4-6 mesi con marchio di qualità, di 10,8 €/kg (+10%) e per lo stagionato (12-15 mesi) di 10,2€/kg (+10,6%).

Buona anche la crescita dei prezzi del Monte Veronese, grazie al primo semestre che porta il valore medio annuo a 7,3 €/kg (+13,4%). Riprende quota la produzione del Piave, che risale a 336mila forme (+25,3%). Il Provolone Valpadana, infine, segue in Veneto la crescita degli altri formaggi con 25mila q (+4,6%) e una quotazione media annua che sale a 7,6 €/kg (+12,4%). La DOP nel complesso vede, però, la produzione calare del 2,1%, attestandosi a 70,3 mila quintali.

Fonte: report Veneto Agricoltura sulla congiuntura 2023 del settore agricolo regionale